Il Mondo del Dr. Pianale

Il Mondo per chi ama Viaggiare, Guidare, Pensare

Posts Tagged ‘Dr. Pianale’

Analisi del 2015

Posted by Dr. Pianale su 31 dicembre 2015

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog.

Ecco un estratto:

La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 54.000 volte in 2015. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 20 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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Analisi del 2014

Posted by Dr. Pianale su 31 dicembre 2014

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

Il Madison Square Garden può accogliere 20 000 spettatori per un concerto. Questo blog è stato visto circa 61.000 volte nel 2014. Se fosse un concerto al Madison Square Garden, ci vorrebbero circa 3 rappresentazioni esaurite perché lo vedessero altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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2013 in review

Posted by Dr. Pianale su 1 gennaio 2014

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2013 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

The concert hall at the Sydney Opera House holds 2,700 people. This blog was viewed about 59,000 times in 2013. If it were a concert at Sydney Opera House, it would take about 22 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

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2012 in review

Posted by Dr. Pianale su 1 gennaio 2013

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2012 per questo blog.

Ecco un estratto:

19,000 people fit into the new Barclays Center to see Jay-Z perform. This blog was viewed about 93.000 times in 2012. If it were a concert at the Barclays Center, it would take about 5 sold-out performances for that many people to see it.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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2011 in review

Posted by Dr. Pianale su 1 gennaio 2012

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2011 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

Madison Square Garden can seat 20,000 people for a concert. This blog was viewed about 68.000 times in 2011. If it were a concert at Madison Square Garden, it would take about 3 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

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VENDUTA: BMW 120d 3p Aero Pack ( immatricolata 12/2007 )

Posted by Dr. Pianale su 29 ottobre 2010

VENDUTA

BMW 120d Eletta 3p E81 Alpine Weiss + Aerodynamic Sport Pack + Fascioni Marcati BMW Performance

Ciao a tutti

Il 31/12/2010 mi scadono i 3 anni di Select e ormai è giunto il momento di sondare il terreno per vedere se riesco ad evitare di ridare indietro a BMW la mia 120d (che finirà nei normali canali dell’usato selezionato a prezzo maggiorato) perché io vorrei darla a qualcuno che è in grado di apprezzare la particolarità e la maniacalità con cui è stata allestita e tenuta.

Siccome è un puro discorso sentimentale io non ci voglio guadagnare un solo Euro, quindi massima massima trasparenza sul prezzo:

Come da contratto di Select io dovrò dare a BMW 16.151,20 Euro a cui mi permetto di aggiungere il valore di 200 Euro fatturate presso BMW Milano degli adesivi Performance più i tutti i bolli e documentazione varia che dovrò inviare alla BMW Financial Service per estinguere il debito.

16.400 Euro

La macchina immatricolata 12/2007, ora ha 38.000km ed è *perfetta*, meglio di quando l’avevo ritirata dal conce perché è sempre in box e usata da un nonno (me… )

Mai incidentata, mai lavata sotto i rulli, sempre in box e mai vista un officina che non sia BMW per fare i tagliandi

A ulteriore conferma della bontà dell’affare devo dire che il Valore Minimo Garantito era stato pattuito per un uso di 50.000km, io a dicembre non supererò i 40.000 il che equivale a dire che se avessi dichiarati i km effettivi la macchina varrebbe almeno 1.000 euro in più

Optional:

  • Assetto Sportivo M
  • Cerchi Lega V Styling 222
  • Aerodynamik Sport Pack
  • Chrome Line Esterna
  • Allestimento Porta Oggetti
  • Pacchetto Luci Interne ed Esterne
  • Stoffa Network Cramberry Rot
  • Porgicintura
  • Fascioni Marcati BMW Performance

 

ESTERNI

INTERNI

Nel giugno 2008 sono stati aggiunti i Fascioni Marcati BMW Performance

 

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l’Ultimo Viaggio

Posted by Dr. Pianale su 3 settembre 2010

Ciao carissimi

Questo è un post un pò particolare e programmato da molto mesi, ed è il racconto di un Ultimo Viaggio come quelli che si fanno quando una persona cara sta per partire e si vuole sfruttare fino all’ultimo secondo per stare bene insieme.

Ovviamente non sto parlando di una persona in carne e ossa, ma della mia Bianca in Aero e lamiera a cui, sono sicuro che qualcuno di voi mi capirà, ho voluto bene quasi come a un familiare… una specie di animale domestico, una Pet Car, che mi ha dato tante soddisfazioni sia estetiche che stradali in questi 3 anni che sono stato il suo padrone.

Quindi il viaggio doveva essere un Viaggio, un modo significativo per farmi “perdonare” di aver trascorso con lei solo 30.000km in questo triennio: questa volta niente aereo, niente nave, niente treno… come facevo negli anni ‘80 con i miei genitori sono partito da Milano per raggiungere uno punti più distanti d’Italia… e ho scelto Taormina per farmi un bel Milano – Sicilia – Milano in una settimana.

Ovviamente tutto rigorosamente pianificato, vagliato, controllato, confrontato nei prezzi e nei possibili rischi (perché è inutile risparmiare 200 o 300 euro di viaggio individuale rispetto alla volo+auto a nolo….e poi dover tornare a casa e spenderli dal carrozziere per riverniciare i paraurti o mettere a posto una portierata non mi sembrava il caso)

Quindi, viaggio spezzato in due tappe sia all’andata che al ritorno con un pò di possibili soste in alberghi con parcheggio e scelta dell’albergo Taorminense che mi garantiva il parcheggio coperto, nonché visibile dalla mia stanza.

Ma è ora di andare nei dettagli e di partire un venerdì mattina di inizio settembre:

Come si può vedere, pur essendo in 3 in famiglia, il bagagliaio di una “piccolissima e inutilizzabile” Serie 1 è perfettamente in grado di ospitare I fabbisogni di 9 giorni di vacanza composti da tre valigie semirigide più il coprivestiti con un discreto margine di spazio libero (sulla destra) per le ulteriori aggiunte del ritorno (alla faccia di “quelli che serve il MV o il SUV perché se non non ci sta niente”).

Imperativo categorico: a cofano chiuso NULLA deve vedersi dal pianale in modo che sia possibile lasciare incustodita l’auto senza destare il minimo sospetto

Partiamo da Milano non troppo presto, sono le 7,30 quando mi fermo alla prima area di servizio dell’A1 dopo Milano (San Zenone) e faccio pieno e azzero il contaKm e tutti gli indicatori di media velocità e consumo.

Faccio diesel normale (mai fatti gasoli speciali perché sono un pò barbone e la nafta è nafta ) e arrivo al pieno con 42,67 litri (la Casa dichiara 53 litri di serbatoio) per una spesa di 51,3 Euro

Viaggio tranquillo con una sosta idraulica subito dopo Firenze e una mangereccia all’ultima area di servizio prima di entrare in Campania (non ricordo il nome), è incasinata, un pò sporca e si magna pure male… da evitare la prossima volta.

Fino a lì il viaggio è stato scorrevole, ovviamente con il condizionatore acceso e un pò di traffico e camion sulla Bologna Firenze (che è sempre un piacere fare con la macchina “giusta” nelle curve e con una riserva di potenza in grado di mantenere la VI in ogni situazione, anche quando è meglio sbrigarsi a completare un sorpasso), ma tutto rigorosamente entro i 130km ora.

A Salerno, sulla A30 diluvia… bisogna rallentare e ci sono pezzi di albero sulla strada…purtroppo il maltempo non mi lascerà più fino al giorno dopo. 😦

A Sala Consilina finisce il tratto “bello e rinnovato” della A3….avrei ancora un pò di autonomia per raggiungere il distributore successivo che è già in Basilicata ma piove e mi aspettano I 30km a corsia unica dei lavori intorno a Lagonegro. Mi fermo e la situazione medie è questa:

Rabbocco al pieno con 46,13 litri di gasolio (58,82 euro) e ho percorso 864km:

Visto che la matematica non è un pignone vuol dire che alla media di 120,2 Km/ora ho percorso 18,72km/litro (che è assolutamente identico ai 5,3 litri/100km che mi indica il CB).

Spettacolo! considerato gli 89km di autonomia residua rimasti, i 1000km con un pieno fatti l’anno scorso da solo a bordo e senza bagagli e senza pioggia sono assolutamente replicati !

Ma il peggio deve ancora arrivare… in coda nella corsia unica di Lagonegro, sotto il diluvio…e quando non pioveva c’era la nebbia che non si vedeva neppure l’auto davanti…figuriamoci la corsi unica.

Asfalto drenante?

Poco e male…quando c’era era nei tratti nuovi in rettilineo, per poi scomparire (con sadico applicazione della Legge di Darwin) nelle curve…

Difficile mantenere i 110km che in teoria sarebbero permessi…l’autostrada è stata spesso così, come si vede nella foto sotto, dall’inizio della Calabria fino a Cosenza dove mi sono fermato per la notte.

Oltre I 90, forse anche per il carico posteriore (bagagli e moglie e figlio erano dietro) l’anteriore cominciava a navigare un pò troppo per i miei gusti e mi induceva a più miti consigli…

Ogni tanto qualcuno mi superava in ogni tanto vedevo gente che partiva in acquaplaning senza fare una piega o rallentare dopo… aspiranti suicidi? gente che conosce la strada a memoria e sa già dove portano le pozze?

Mistero…

Il giorno, sabato parto da Rende…e sempre sotto il diluvio mi imbarco a Villa San Giovanni…

Piccolo aneddoto… la zona di Reggio Calabria era in stato alluvionale già dalla sera prima (circolazione dei treni sospesa, frane e smottamenti) e lo spiazzo dove mi sono imbarcato era ancora semi allagato da una fanghiglia limacciosa.

Non si può decidere dove incolonnarsi e per sfiga sono finita nell’area più bassa e esterna… già quando mi sono fermato ho sentito il fango sotto le ruote e ho capito che non era solo acqua… ma quando è stato il mio turno di partire per salire la palta su cui mi ero posato mi ha colpito…et voilà che la maledizione della TP aveva colpito e per qualche secondo me la sono vista brutta….

Mentre bestemmiavo ho schiacciato subito il DTC (come da manuale come se fossi neve) e, forse anche per il cospicuo peso posteriore me ne sono uscito con relativa tranquillità evitandomi l’umiliazione della spinta.

Arrivato a Taormina ecco le medie dopo 1261,6 km di viaggio:

La mia Bianca, scaricata, si gode il meritato riposo al coperto…

…e si gode la vista vigile del papà che oltre al panorama sull’Etna dalla sua camera…

veglia costantemente sul parcheggio dove dorme tranquilla

Ovviamente non sono andato fin lì per stare fermo in albergo e, fra le varie escursioni automobilistiche, c’è anche quella sull’Etna dove la Bianca è particolarmente fotogenica con il nero della lava 

Passa una settimana ed è già tempo di tornare… parto da Taormina con questi numeri.

Ho percorso 170km di statali e montagna e le medie kilometriche si sono decisamente abbassate

Di nuovo diluvia..il viaggio di ritorno è persino peggio dell’andata….sul traghetto non scendo neppure dall’auto e mi “godo” la vista del navigatore 

Diluvio, acqua, lavori, code…. mi prendo in autostrada lo stesso maltempo che ha fatto vittime e disastri sulla costiera amalfitana… da Reggio a Salerno così, con brevissimi intermezzi asciutti

Le medie non risalgono di sicuro e quando mi fermo a fare il secondo pieno del mio viaggio all’Area di servizio Bisignano (credo sia l’ultima della Calabria a salire e avevo ancora 37km di autonomia) faccio altri 48,31 litri (60,63 euro)

Ho percorso 871,2km dal pieno precedente, quindi dati I litri fatti ho percorso 18,03km litro (5,5 litri/100km)

Considerato dalla partenza sono 1735,2km percorsi con una media di 18,37km/litro (5,4 litri/100km effettivi contro I 5,3 indicati dal CB)

In teoria con il pieno “calabrese” dovrei arrivare fino a Milano…ma ci sono un pò di deviazioni… volevamo a fermarci a dormire a Cassino, ma mi sono ritrovato incolonnato nella cittadina e la Limi ha detto “ma mi sembra di essere a Torino alle Case Fiat!”

Il che significava che non era un buon posto secondo ii suoi gusti (e pur non sapendo lei nulla di Cassino e dei suoi stabilimenti, c’aveva azzeccato pure” )

Riprendiamo l’autostrada dove ci godiamo questo tramonto prima di arrivare a Roma e fermarci a Tivoli per la notta (altra coda della “movida” romana che il sabato sera sciama verso I Castelli)

Il mattino dopo ripartiamo da Tivoli… non ci avevo fatto caso prima, ma sul pianale campeggia il cappello alla René Emile Belloq  (acquistato dal Pianalino…) …e chiaramente un segno

Troppe deviazioni, esco pure dall’autostrada a Sasso Marconi per cercare qualcosa di mangereccio e non parcheggiare l’auto negli autogrill che sono generatori di portierate e segni sui paraurti… e non arrivo a Milano come previsto.

All’area di servizio Somalia (in provincia di Lodi) mi fermo…fare I 40km di autostrada fino a casa con 11km di autonomia residua mi pare un pò difficile

Comunque ho percorso 974km dal pieno precedente!

Non faccio il pieno, ma aggiungo solo 10 litri che mi porta l’autonomia residua da 11 a 231km

metto la macchina in box e chiudo il mio viaggio con 2756,7km fatti. 104,44 litri di gasolio fatti (con un autonomia residua di altri 186km), una media di velocità di 89,8km e un consumo medio di 19.23km/litro (i 5,2 l/100km indicati dal CB, visti I conti precedentemente fatti, sono assolutamente realistici)

Scarico le valigie…sono passati 9 giorni, lei è stata perfetta e sembra quasi appena uscita dal box

Grazie Bianca, sei stata la macchina che vorrei sempre avere sotto il sedere e nelle mie pupille… se mamma BMW ti avesse dato in dote anche il DDC per renderti un pò più confortevole (soprattutto posteriormente) dove la strada è dritta, ma l’asfalto fa schifo… non ci saremmo dovuti lasciare così presto per soddisfare le richieste dell’altra donna della mia vita…

Ehhhh

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Nurburgring 2010 – I Love ‘Ring

Posted by Dr. Pianale su 22 luglio 2010

(Il mio Nurburgring)

I Love ‘Ring – EVO n° 074 – giugno 2010

Testo originale:

Ho sempre avuto fin da piccolo una passione smodata per le Automobili, quelle con la A maiuscola sia nella forma che nello spirito, e per il Storia dell’Automobilismo anche dal punto di vista industriale.

Però, come capitò a quasi tutti negli anni ’90 e anche oggi, superi la trentina, ti sposi, ti arriva un figlio e l’ambiente circostante comincia a chiederti cosa ci fai ancora con la piccola 3 porte nipponica coupettosa che supera i 7.000 giri, ma non ha bagagliaio e dietro si fa fatica a salire.

Vorresti resistere, vorresti dire “ma come, io sono nato su una Fiat 850 Coupè e adesso mi fate storie per una macchina che sembra un transatlantico al suo confronto?”

Ma il nemico è in casa, il nemico sobilla chi condivide il tuo letto e alla fine si cede, no… il monovolume NO, però una bella Golf, grigia e a 5 porte, è il primo passo verso quella (presunta) normalità elettrodomestica che il Sistema reclama.

Poi nel 2000 succede il miracolo, l’evento che cambia una storia che pare già scritta e scontata. Comincio a frequentare un News Group che si chiama It.Discussioni.Auto frequentato da pazzi, schegge impazzite che all’epoca parlavano di pista e che la domenica non si trovano per andare a far i pic-nic con i suoceri, ma per stare sulle tribune dell’Ascari di Monza.

Frequentando questa gente decido di riappropriarmi del mio Piacere di Guida, rifilo la Golf a mio padre e mi compro, probabilmente unico in Italia, l’unica auto nuova a Trazione Posteriore compatibile con le mie possibilità e il rifiuto di qualsiasi cosa che assomigliasse a una berlina e il trasporto di moglie e figlio di 1 anno: la Serie 3 Compact, a benzina pure! E finalmente, considerato che non avevo neppure l’ESP essendo probabilmente la mia una delle ultime auto “analogiche” di serie uscite dalle catene di montaggio BMW , re- imparo a Guidare e non ad essere guidato, a muovere acceleratore e volante solo quando è necessario, a sentire la macchina in un modo che nessuna Trazione Anteriore o Integrale potrà mai eguagliare.

E’ il 2003 e sono maturo per il Grande Passo, una fugace comparsata a Varano che mi lascia insoddisfatto e per il ponte di Ferragosto organizzo con mia moglie una settimana in Germania con obiettivo finale ad Amsterdam.

Mi sono avvicinato con pudore e timore reverenziale alla grandezza del Nurburgring, sono abbastanza vecchietto da aver visto in diretta televisiva l’incidente di Lauda e dai racconti dei miei amici che ci erano già stati la sfida si preannunciava decisamente impegnativa.

”Un giro, per vedere l’effetto che fa e poi partiamo subito per Amsterdam” dissi a mia moglie al mattino svegliandomi nella bucolica atmosfera della nostra gasthouse immersa nella verde vallata di Herschborich.

Ad Amsterdam non ci andammo, sono passati 7 anni è i giri sono diventati più di 100 in 18 trasferte.

Chi gira seriamente sulla Nordschleife avrà già notato che il rapporto trasferte al Nurburgring / giri fatti è fuori da ogni logica. In realtà la logica risiede nel mio particolare rapporto con l’Inferno Verde che non è solo Pista, ma anche viaggio, turismo, relax, cultura per tutta la famiglia perché io ci sono sempre andato con moglie e figlio.

Se avessi impostato fin da subito una visione “cricetistica” (come dice la Limitatrice) delle mie trasferte al Ring probabilmente, come tanti che conosco, adesso avrei mollato, non avrei più voglia o non avrei più il Sacro Fuoco. Invece mi sono sempre accostato al Ring come una bottiglia di quello buonissimo, da gustare poco a poco, centellinare  e conservare per i momenti preziosi, le occasioni importanti.

Ho anche cercato di vivere e far vivere alla mia famiglia un vera atmosfera di vacanza per cui non fosse un peso seguirmi e assecondare le mie anomale voglie, ma anzi un giro con il papà fin dall’età di tre anni, legato nel seggiolino, sia fonte di soddisfazione come essere al Luna Park. Ho passato ore insieme a mia moglie, quelle di chiusura della pista, a fare i compiti del we ai tavoli o ai videogiochi nell’ingresso del vecchio Gruhe Holle e ho passato giorni a fare il turista nei vari borghi e castelli della Valle del Reno e della Mosella.

Ce l’ho fatta, purtroppo di Italiani che vivono il Ring così ce n’è pochi, mentre i primi anni era facilissimo incontrare nel parcheggio della Nordschleife passeggini e bimbi e mamme (ovviamente biondi).  Ovviamente con la piccola accortezza di evitare luoghi troppo affollati e pieni di “criceti”: quindi la sera molto meglio l’Argentinien sulla pietra calda alla Fontana di Adenau che al Pistenclausen e a pranzo una bella pizza o pasta all’Aviano di Adenau che il piatto “alla tedesca” al Gruhe Holle

Purtroppo oggi non è più così, il Nurburgring è decisamente meno “casereccio” rispetto a quello dei primi anni  2000 e se una volta mi limitavo (con fatica!) a fare 4 giri al giorno, oggi nel periodo estivo è già difficile riuscire a farli fra un incidente, una chiusura un carro attrezzi che esce e un ambulanza che entra. Molta gente oggi, richiamata dal mito mediatico, si accosta al Nordschleife senza il necessario Rispetto e Preparazione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ma la Passione non si è spenta, tutt’oggi scelgo le mie auto con il duplice scopo di usarle con tutto l’anno con la famiglia e di non sembrare il Buon Padre di Famiglia che porta l’elettrodomestico in pista tutte le volta che infilo la card e si alza la sbarra su quello che è Il Più Bel Circuito del Mondo. Ho una BMW Serie 1 ma ormai, visto il traffico e il fatto che sempre più spesso capita di incontrare gente che scambia la Circolazione Turistica sul Nordschleife come una buona occasione per far fare vacanza ai proprio neuroni e senso di responsabilità, affitto le auto da RentRaceCar.de dove il buon Theo tutte le volte che mi vede mi ricorda di quella volta che con una sua 325i ho fatto un bel 180° e mi sono ritrovato contromano ad Adenau Forst e sono tornato da lui sul carro attrezzi con un pneumatico dechappato e un cerchio piegato, ma senza aver fatto danni alla pista o essere stato centrato da qualcuno.

Esperienza, tutta esperienza. Fino a che non esci con il carro attrezzi, non espleti tutta la trafila da parte dei commissari, non ti esponi al pubblico ludibrio, non ti arriva a casa la raccomandata con il Logo del Ring che ti chiedono il costo dell’intervento del Marshall che è stato lì a sbandierare a bordo pista mentre mi caricavano, non puoi  dire di conoscere totalmente il Ring.

Quindi, il mio futuro? Sempre al Ring? Esiste altro?

Cristiano F. aka Dr. Pianale

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Grazie a tutti dal Mondo del Dr. Pianale

Posted by Dr. Pianale su 22 febbraio 2009

 
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 1 di 1 nella discussione 
Da: Dr_Pianale  (Messaggio originale) Inviato: 22/02/2009 22.10

Ciao a tutti
 
Sembra ieri che il Mondo del Dr. Pianale nasceva con questo primo messaggio…
  
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 1 di 1 nella discussione 
Da: MSN Gruppi  (Messaggio originale) Inviato: 03/04/2002 9.35
Benvenuto a Il mondo del Dr Pianale. Se sei un gestore, un iscritto o un visitatore, ci auguriamo che questo gruppo MSN sia di tuo gradimento.
 
… ma dal 3 aprile 2002 sono trascorsi 7 anni, 803 messaggi e 29137 fotografie. 
 
Ma nulla di tutto questo avrebbe avuto un senso se non avessi avuto la sensazione di scrivere, fotografare e fare qualcosa che avesse interesse per chi leggeva o guardava.
 
Quindi a poche ore dal 23 febbraio 2009, che è la data che Microsoft ha scelto per chiudere i Gruppi MSN, io mi sento di ringraziare TUTTI.
  
Non solo i circa 200 iscritti, ma anche le centinaia di migliaia di persone che si sono connesse qui in questi 7 anni.
 
Sul mio nuovo Live Space http://drpianale.spaces.live.com (venite a trovarmi!) in 4 mesi ci sono stati 16.000 contatti, e il sito non è al momento neppure del tutto completo….ho fatto due conti e quindi qui su MSN è possibile che ci siano state 500.000 persone nell’arco della vita del Mondo del Dr. Pianale.
 
Veramente GRAZIE!!!
 
(questo ultimo messaggio l’ho scritto anche sul mio nuovo Live Space: http://drpianale.spaces.live.com/blog/cns!6570D04A3672F005!57251.entry   se qualcuno volesse fare un commento….    )

 

 

 

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Nuova BMW Serie 5 F10: svelato l’abitacolo?

Posted by Dr. Pianale su 3 novembre 2008

Nuova BMW Serie 5 F10: svelato l’abitacolo?

pubblicato: lunedì 03 novembre 2008 da Dr. Pianale in: BMW Anticipazioni

Nei giorni scorsi BMW ha rilasciato un normale articolo, in tedesco e corredato di fotografie, dedicato alla nuova generazione di iDrive che montano già la Serie 1, Serie 3 e Serie 7 MY’09. Nulla di particolarmente interessante o innvovativo, ma l’occhio esperto dei tantissimi Bimmer sparsi per il mondo ha, come su suole dire, trovato l’errore. E quindi, pur in presenza di una didascalia ufficiale che indica la plancia del simulatore come quella di una Serie 5 Touring, le foto in realtà non ritraggono la zona anteriore di una E61 attuale, ma quella di un modello che non è fra quelli in vendita attualmente.

La domanda sgorga spontanea: ma che BMW è? E’ un normale muletto usato solo per quello scopo dimostrativo, oppure come dicono i più maliziosi, a Monaco è scappata la fotografia di un prototipo di interni di un modello futuro? Se si propende per questa ipotesi il gioco si fa intrigante e lascia aperte diverse soluzioni.

Prima di tutto vanno scartati i modelli appena usciti come l’X5 e X6 o Serie 7 che ovviamente sono anagraficamente troppo giovani per ipotizzare che ci siano già delle ricostruzioni degli interni delle prossime generazioni. In teoria potrebbe essere la plancia della prossima X1 che è stata presentata con una Concept priva di interni, ma analizzando la larghezza dell’abitacolo e del tunnel centrale si nota che è decisamente più massiccio e largo di quello presente sulle attuali Serie 1 che condivideranno la piattaforma con il SAV in arrivo. Ovviamente, per lo stesso motivo dimensionale è difficile che sia la plancia della prossima generazione di Serie 3 F30 o X3 F25.

Quindi l’ipotesi più probabile che le foto ritraggano la plancia della futura Serie 5 F10, visto anche quanto scritto da BMW stessa. Nel caso non ci resta che aspettare fino all’inizio del 2010 per capire chi ha avuto ragione e ha aguzzato di più la vista

Via | AutoBlog.nl

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Giugiaro a ruota libera sull’auto che verrà

Posted by Dr. Pianale su 3 novembre 2008

Giugiaro a ruota libera sull’auto che verrà

pubblicato: sabato 01 novembre 2008 da Dr. Pianale in: Varie Opinioni

Giorgetto Giugiaro ha compiuto 70 anni lo scorso 7 agosto, di cui più di 40 passati nel mondo dell’automobile. Su vari mensili di settore e alcuni allegati ai quotidiani sono uscite nelle ultime settimane diverse interveste che dipingono il progettista come piuttosto distaccato dal presente, quasi disincantato e disilluso, e proteso vero un futuro che dovrà per forza cambiare il modo di pensare, fare e proporre l”oggetto automobile”.

Ma è giusto iniziare questa summa del Giugiaro Pensiero con quello che è stato il leitmotiv che ha unito tutte le sue dichiarazioni: l’auto che verrà va pensata in piccolo. Ma “piccolo” per Lui non significa necessariamente di basso prezzo e dimensioni minime. Significa una diversa distribuzione dei volumi e delle dimensioni delle auto che si dovranno sviluppare più in larghezza di quanto fanno oggi (e a supporto delle sue idee cita la recentissima Toyota IQ). A tal proposito lui ha già da 3 anni pronto nei cassetti dell’Italdesign un progetto di una vettura lunga solo 3 metri e mezzo, ma con l’abitabilità di una Golf Plus. E qui però nascono i problemi, perché l’Auto del futuro (secondo la sua opinione) c’è, ma mancano le Case interessate a produrla e a rivedere completamente sia la tecnica che l’approccio al mercato.

Tecnicamente” dice Giugiaro “è molto più complesso e costoso allargare una piattaforma, piuttosto che allungarla. Basta pensare alla differenza fra aggiungere una strisca di pianale nel senso della larghezza o per l’intera lunghezza dell’auto”. Però il problema principale non è economico, ma sta proprio nell’approccio al mercato delle Case che ormai da tanto tempo inseguono soltanto numeri, guadagni e nicchie. E’ questa logica che, secondo lui, ha trasformato il giocattolo preferito dall’uomo in un oggetto un po’ antipatico che è sempre più soggetto a lacci e laccioli normativi per essere socialmente e ambientalmente presentabile.

E a tal proposito la descrizione della “filiera” dall’idea geniale all’auto da vendere in concessionaria è veramente sconfortante perché non lascia spazio praticamente a nulla che non siano numeri ragionieristici e marketing: “I costruttori fanno del loro meglio per seguire le normative, che in futuro saranno più stringenti. Vorrebbero qualcosa di nuovo, poi arrivano i tecnici che ti dicono: questo non si può fare… questo costa troppo. Bisogna sempre mediare con i loro parametri. Poi c’è il marketing che guarda ai propri schemi, ai posizionamenti. Ti indica la macchina di riferimento, fanno un diagramma e ti dicono: vogliamo andare lì. Per non parlare di certi manager, che magari vengono dalla finanza, dalla politica o da altri settori, che però vogliono fare gli stilisti. Insomma, non vengono MAI a dirti: una macchina lunga quattro metri, alta tanto… faccia lei”. Sconfortante vero? E questo è il “muro di gomma” descritto da Giugiaro, una persona che, visto quanto ha dato e ha fatto per l’automobile, si supporrebbe gli venga data carta quasi bianca, figuriamoci la libertà di reale innovazione che hanno gli altri che non hanno il suo cognome.

Giugiaro cita l’abuso dei SUV proprio come esempio di questo modo di “pensare facile” senza minimamente riflettere sulle conseguenze “antipatiche” sia per le Case che non hanno voglia di impegnarsi in qualcosa di alternativo, sia per i clienti, tanto che si arriverà alle estreme conseguenze e qualcun altro deciderà per loro cosa produrre: “I SUV piacciono e le Case continueranno a produrli; quanto all’uso che se ne fa bisogna tenere conto che chi è abituato a viaggiare in alto e a sentirsi sicuro con tanta lamiera intorno non cambierà atteggiamento fino a quando non ci saranno delle regole che non imporranno di non fare più SUV, oppure norme come: possono girare in città solo auto che pesano 1000 o 1500kg. Finché c’è libertà di scegliere il carrarmato che voglio, scelgo il carrarmato che mi piace di più”. Insomma, dando per scontata le libertà di scelta personale, le Case sanno che se non indirizzano la produzione su altre tipologie di veicoli con nuove mode c’è il rischio che prima o poi arrivi la mannaia legislativa sui SUV, ma preferiscono fare come nulla fosse anche di fronte al probabile baratro (salvo poi piangere lacrime di coccodrillo e agitare spettri occupazionali e sui costi quando succederà).

Gli spunti di riflessione con quanto detto finora non mancano di sicuro, ma chiudiamo questo articolo con una notevole stoccata di Giugiaro alla Fiat. E’ lo stesso stilista a dichiarare a Quattroruote: “Le Case italiane potrebbero essere un po’ più gentili verso i progettisti. Io per il Gruppo Fiat non sto lavorando da 4 anni: non c’entro con la 500, non c’entro con la MiTo, ne con le future piccole Fiat. E vorrei ricordare che la Grande Punto da noi la Fiat l’ha avuta gratis. C’era ancora Umberto Agnelli. Quando l’approvò gli dissi: “Non vogliamo nulla per il progetto, mi basta che ci garantisca del lavoro”. Andò così. E non lo trovo scandaloso: la Fiat stava attraversando un brutto momento e fui contento di offrire il mio contributo. Adesso, magari, potrebbero fare qualcosa loro. Almeno verso i carrozzieri italiani: noi ce la stiamo cavando, ma non so se la Bertone si salverà. E anche Pininfarina sta a galla grazie alle relazioni che ha.”

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Porsche 997 Carrera 4S PDK: la prova in pista a Vairano

Posted by Dr. Pianale su 27 ottobre 2008

Porsche 997 Carrera 4S PDK: la prova in pista a Vairano

pubblicato da Dr. Pianale in: Prove su strada Porsche Coupé

“Si sta come su una Carrera 4S, sulle patenti, i punti”. Così Ungaretti avrebbe scritto oggi la sua famosissima poesia tale è la facilità di guida e la totale estraneità a qualsiasi limite di velocità dedicato alle auto comuni, ma non alla nuova Porsche 911 997 provata sulla pista di Vairano con il cambio PDK. Quindi cominciamo subito con l’unico difetto riscontrabile (a parte il prezzo di partenza da 105.000 Euro a salire…): la Carrera 4S, pur avendo 385cv, non è indicata a chi cerca emozioni forti a qualsiasi andatura, a chi cerca impegno e coinvolgimento anche quando fa 500 metri per andare in edicola, a chi piace la guida sporca sempre di traverso più che quella redditizia.

Per questi piloti o aspiranti tali ci sono altre Porsche non a trazione integrale e/o altre Case. Detto questo d’ora in poi saranno solo complimenti e sensazioni positive, quindi chi pensa che ormai siano tutte uguali o che nell’era del Tutor e del Velox sia assolutamente indifferente il livello di emozione e di piacere che può dare una utilitaria, un grosso SUV o una agile sportiva può evitare di leggere il resto dell’articolo.

 

Salendo a bordo si potrebbe dire nulla è cambiato negli ultimi anni, tutto si è evoluto e, pur non raggiungendo l’opulenza di alcune altre GranTurismo della concorrenza, c’è tutto quello che serve e, tranne la caratteristica chiave a sinistra, ogni cosa è al posto giusto anche se si è abituati ad altre auto. Una nota a parte va detta sull’abitabilità che, per i demeriti della maggioranza delle recenti CoupèCabrio che vengono omologate 2+2 anche in presenza di loculi posteriori fittizi, fa apparire i classici strapuntini posteriori della 911 Carrera quasi comodi (almeno per dei bambini). Il tempo di regolare sedile e specchietti e notare che la visibilità è eccellente e si gira la chiave.

Il caratteristico suono del 6 cilindri boxer Porsche invade, civilmente, l’abitacolo e rilasciando il freno senza accelerare l’auto si muove delicatamente in avanti a “velocità parcheggio” come fosse una citycar automatica con 300cv di meno. Piccolo assaggio dei molteplici aspetti positivi di quel prodigio tecnico del nuovo cambio PDK a doppia frizione e 7 marce che ha sostituito senza alcun rimpianto il vecchio Tiptronic. Una chicca per appassionati che spiega bene la filosofia Porsche: il nuovo PDK (si potrebbe definire il figlio evoluto del DSG di VolksWagen, che comunque è stato studiato a Stoccarda) è più leggero di 10kg del vecchio Tiptronic e lavora in un bagno d’olio.

Quindi può funzionare senza bisogno di un radiatore anteriore (frontale più aerodinamico) e per il raffreddamento basta la ventilazione dinamica perché è posizionato 2cm più in basso (baricentro abbassato). Dettagli markettari si dirà. Può darsi, però ci sono altre Case che questo tipo di dettagli preferiscono sottolinearli per l’ultima evoluzione del sistema di navigazione blutooth-pinno-internet-connesso o sui centimetri di vetro sopra la testa o le improbabili caratteristiche fuoristradistiche di mezzi che non saliranno mai oltre un marciapiede.

Si parte con il PASM -10mm (Porsche Active Suspension Manager -1 centimetri rispetto all’assetto di serie sulle normali Carrera 4) impostato su “Standard” e sembra di viaggiare su una confortevole turbodiesel dell’ultima generazione. Le sospensioni filtrano l’asfalto meglio di tante berline e SUV che fanno della loro rigidezza un vanto pseudosportiveggiante, ma che ormai sono solo un retaggio di un tempo ormai passato quando alla ciclistica si poteva dare un solo settaggio buono per tutte le stagioni, tutti gli asfalti e tutti gli stili di guida. La coppia di 420nm fa il resto e ci si trova a viaggiare in 7a marcia con un filo di gas a 1200 giri nel più totale confort e probabilmente con dei consumi inferiori a parecchie 2.0 pompate, pur avendo 385cv pronti a scatenarsi, se richiesti.

Nel frattempo il PDK fa di tutto per non far notare la sua presenza e vista la totale mancanza di qualsiasi contraccolpo ad ogni cambiata, sembra di essere quasi su un monomarcia o un veicolo elettrico se non fosse per i numeri della marcia inserita che cambiano sulla strumentazione. Tutto è morbido, ovattato e confortevole. Ma basta schiacciare il bottoncino sulla plancia e settare tutto su Sport e la musica cambia. E non è un modo di dire perché il suono del motore varia anche senza modificare la pressione sull’acceleratore vengono scalate due marce e il motore esce dal suo apparente letargo e si piazza a 3.000 giri minimi.

Sembra quasi che sia stato tolto ogni filtro fra il “sistema pilota” e il “sistema auto” e a ogni azione corrisponde una reazione precisa e immediata. Probabilmente è il modo migliore per guidare sportivamente su strada aperta, per assaporare le reali potenzialità dell’auto anche grazie al PDK (sempre lui) che è velocissimo nelle cambiate sia automatiche che manuali. Da notare che nell’uso manuale ha persino un “effetto progressivo” e, per esempio, basta tenere premuto lo stesso bilanciere sul volante per salire di più marce marce o, viceversa, tenerlo tirato per quanto si desidera scendere. Apparentemente logico, in realtà altri cambi non memorizzano il comando futuro fino a che la marcia non è innestata.

Ma c’è di più. Mettendo la 4S nella modalità Sport Plus si entra in un’altra orbita ancora più esterna alla prosaica normalità. Il motore non scende più sotto i 4.200 giri e sembra di guidare un leopardo pronto allo scatto in una savana piena di elettrodomestici rassegnati ad essere fagocitati. Il tempo di pensare “vorrei fare quel sorpasso” e voi e la vostra Carrera sarete già passati oltre. Il tutto, comunque, sempre nella massima sicurezza e controllo con dei freni e lo sterzo che riescono ad essere morbidi e modulabili come quelli di una berlina familiare e, nello stesso tempo, chirurgicamente efficaci solo quando e dove serve.

Ultima emozione. Provare la procedura di Launch Control che permette di arrivare a 100km ora in 4,5 secondi. Basta fermarsi. Settare la modalità Sport Plus. Premere il freno. Premere a fondo l’acceleratore. Ascoltare il rombo che inonda tutto. Sentire il lievissimo ronzio dei motorini elettrici che alzano l’alettone posteriore, anche se si è fermi per migliorare il raffreddamento….. e rilasciare il freno. Ogni singolo atomo dei 4 pneumatici comincia a fare presa sugli atomi dell’asfalto e senza nessuna incertezza, stridio, fumo o serpeggiamento si sente il proprio corpo schiacciato sul sedile e l’orizzonte diventare sempre più vicino.

Si torna alla base rimettendo tutto in Normal e cercando di far fluire l’adrenalina e la soddisfazione. Si, c’è la radio che si sente bene, l’interno è tutto in pelle, sembra tutto bello, ma non ha più molto interesse. E tempo di scendere, consegnare le chiavi e salire sulla propria auto che, chissà perché, va la metà ed è rigida il doppio !

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Posted by Dr. Pianale su 28 dicembre 2007

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