Museo Egizio – Torino
Posted by Dr. Pianale su 30 marzo 2013
Museo Egizio – Torino
https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_egizio_(Torino)
TORINO – 30/03/2013
Piano terra – Ingresso Museo Egizio
1° piano – Arte Funeraria
La conservazione dei corpi era essenziale per la vita eterna. Dopo la mummificazione, i corpi erano deposti in sarcofagi. I più antichi sono di forma rettangolare, in un secondo tempo sono antropomorfi (a forma umana). Il percorso del defunto nell’aldilà era accompagnato dalla recitazione di formule funerarie scritte su sarcofagi o su papiri.
Tra i corredi delle tombe si trovano statuette funerarie, chiamate Ushabti, che sostituivano il defunto quando era chiamato ad eseguire i lavori nei campi di Osiride.
1° piano – Deir el-Medina
Nome del villaggio degli artigiani che, nel Nuovo Regno, erano impegnati nella costruzione delle tombe della Valle dei Re e della Valle delle Regine. La regina Ahmose Nefertari, moglie del fondatore del Nuovo Regno, il re Ahmose, fu venerata per secoli specialmente dagli artigiani di Deir el-Medina. Questa regina non deve essere confusa con Nefertari, moglie di Ramesse II, dalla cui tomba, saccheggiata in tempi remoti, provengono alcuni dei reperti qui esposti.
1° Piano – Tomba di ignoti.
In questa sala è esposto un eccezionale corredo tombale rinvenuto intatto da Ernesto Schiaparelli durante le sue campagne di scavo a Gebelein. È un interessante corredo funerario che risale alla V dinastia dell’Antico Regno, l’epoca delle Piramidi. I cadaveri imbalsamati più antichi presenti nel Museo Egizio provengono da questa tomba. La mummia meglio conservata (alta 158 cm.) era custodita con un sarcofago di pietra, nella camera più grande della tomba: aveva gli arti fasciati separatamente e sulle bende che coprono il viso erano dipinti con pigmento nero i tratti del viso e dei capelli.
1° piano – Gli scavi di Gebelein e Assiut. (allestimento temporaneo)
Gli scavi di Gebelein e Assiut. Lungo il Nilo erano dislocati siti periferici che agivano da centri amministrativi; due di questi (Gebelein e Assiut) furono portati alla luce da campagne di scavo effettuate dal 1900 al 1940 dal direttore del Museo, Ernesto Schiaparelli e dal suo collaboratore Giulio Farina e testimoniano l’epoca dal Primo Periodo Intermedio al Medio Regno (2190-1646 a.C.)
1° piano- L’epoca tarda e l’epoca tolemaica
La conquista dell’Egitto da parte di Alessandro il Grande (332 a.C.) diede inizio ad una dominazione di sovrani di lingua greca, chiamata Tolemaica dal fondatore Tolomeo I, generale di Alessandro. Questa monarchia durò fino alla sconfitta di Cleopatra ad Azio, nel 31 a.C. La lingua ufficiale della dinastia era il greco ma i nuovi sovrani continuarono a seguire la tradizione egizia facendosi ritrarre come faraoni. In ambito religioso, l’incontro delle due culture – Greca ed Egizia – determinò la fusione di divinità Greche ed Egizie.
1° piano – Gli dei e la magia
Statue e amuleti delle diverse divinità egizie, tra cui il dio della necropoli e dell’imbalsamazione Anubi, a testa di cane; Iside, Osiride e il figlio Horus; Bastet, la dea gatta. Mummie di pesci, gatti, coccodrilli, babbuini, testimonianze dei culti che si diffusero in epoca tarda. Statue guaritrici, bastoni magici e stele protettive usate nelle pratiche magiche.
Piano terra – Lo statuario
Vi sono esposte sfingi, sarcofagi (destinati a conservare i corpi dei defunti), tavole d’offerta (con offerte di cibo scolpite), elementi architettonici, ma soprattutto statue monumentali, che mostrano alcuni dei più importanti e famosi faraoni e divinità. Sono presenti infatti i re Thutmosi III, Amenofi II, Tutankhamon, Horemheb, Ramesse II, Sethi II, insieme a sculture di principi e funzionari del re; gli dei Ptah, Amon, Hathor e Sekhmet (della quale si contano 21 statue).
Queste statue sono storicamente ospitate nelle due sale del piano terra che, dal mese di febbraio 2006, si presentano in un nuovo allestimento denominato Riflessi di pietra, realizzato dal famoso scenografo Dante Ferretti, vincitore del premio Oscar 2005 per la scenografia del film The Aviator di Martin Scorsese.
Piano terra – Nuovo allestimento della Tomba di Kha.
Uno dei maggiori capolavori del Museo Egizio di Torino fu scoperto durante una campagna di scavo nel 1906: la tomba inviolata di Kha custodiva 506 oggetti che per la loro peculiarità potrebbero costituire un Museo a sé. Una testimonianza straordinaria che rivela moltissimi particolari sulla vita quotidiana di Kha e Merit, una coppia di sposi vissuti intorno al 1400 a.C. Questo ricco corredo funebre permette di conoscere abitudini alimentari, moda e costume, passatempi e usi funerari di una famiglia benestante dell’Antico Egitto. Il nuovo allestimento è accolto in una delle sale più prestigiose del Museo per valorizzare appieno i numerosissimi reperti e regalare al pubblico una storia esclusiva e di grande fascino.
Bruno said
Una splendida anteprima di quanto mi gusterò ad ottobre, complimenti.
Bruno (Sciguetto)
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Dr. Pianale said
Grazie!!!
Sono proprio contento che ti sia piaciuto…e se vuoi consigli per ottobre sono qui 🙂
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