Milano – Impianto fognario Bonomelli
Posted by Dr. Pianale su 25 marzo 2012
Milano – Impianto fognario Bonomelli
Il nodo idraulico sotto piazza Bonomelli
Il primo progetto per la moderna fognatura di Milano viene presentato nel 1868, ma passeranno ancora diversi anni prima che si crei una rete estesa capillarmente sotto tutta la città. Così scrive Felice Poggi: «Soltanto verso il 1884, e in relazione al movimento edilizio che andavasi preparando, ritornò in campo la questione della fognatura; apparve evidente come, davanti al continuo aumento di popolazione e ad uno sviluppo edilizio corrispondente, la nostra città non potesse seguitare col vecchio sistema di provvedere volta per volta agli scarichi d’ogni nuova strada». 2
Al di sotto di piazza Bonomelli rimane un importante nodo idraulico della rete fognaria, che occupa una superficie di 2.250 m2 e giunge a una profondità di 9 m: «La costruzione, iniziata nel 1900, fu ultimata nel 1927. I canali che la costituiscono sono in calcestruzzo con rivestimento delle pareti in intonaco di cemento, mentre il rivestimento del fondo è costituito da masselli di granito e mattoni posti di coltello. Le strutture delle scale di accesso, i passaggi d’ispezione da un canale all’altro ed i locali di comando delle paratoie d’intercettazione sono in armatura di mattoni con gli interstizi stilati con puro cemento lisciato a ferro. I gradini delle scale e le banchine dei canali sono invece in lastre di beola» 3 La costruzione è così suggestiva e interessante che viene visitata persino dalle scolaresche, non solo milanesi.
Oggi, stando ai dati aggiornati, la metropoli è servita da uno sviluppo impressionante di gallerie e tubature: «Attualmente la rete di fognatura raggiunge uno sviluppo di circa 1350 chilometri: circa 1050 chilometri di condotti minori, cioè con una sezione interna inferiore al metro quadrato, circa 210 chilometri di condotti di medie dimensioni, con aree di deflusso comprese tra 1 e 3 metri quadrati, e circa 90 chilometri di grandi collettori, con aree di deflusso comprese tra i 3 e i 20 metri quadrati». 4 Sfidiamo chiunque ad affermare che nel momento in cui preme il pulsante di scarico, oppure “tira” il classico sciacquone, immagina che i propri prodotti compiranno un così lungo viaggio.
Gli scritti riportati testimoniano la cura e senza dubbio il forte impegno di dirigenti e maestranze per costruire un impianto efficiente e continuamente manutenzionato. Speriamo che così si prosegua, per non dover tornare come ai secoli andati, ma assai prossimi a noi, quando passava un carro per la raccolta dei rifiuti umani: si aprivano le persiane e si rovesciava da basso il contenuto del pitale, possibilmente centrando il vascone montato sul carro.
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